Connettere piccoli spazi
residuali per comporre un percorso tematico che leghi l'archeologia
alla musica. L'acquedotto verrà visto non solo come monumento della
Roma antica, ma anche come testimonianza di un storia recente che ha
interessato la zona del Mandrione dal '43 fino alla fine degli anni
'70.
I resti degli alloggi
degli sfollati della Città bombardata sono ben visibili, ma per
nulla valorizzati. Ne deriva l'intento di riqualificare queste aree
in modo da offrire dei punti d'incontro, delle “soste”, dove sarà
possibile organizzare performance musicali o eventi culturali. Questa
riqualificazione potrà ridare dignità all'acquedotto e mantenere
viva la memoria di una Roma già dimenticata.
Mettere a sistema questi
spazi significa, quindi, dare un nuovo carattere all'intero
quartiere, usando la musica come driving force.
Il percorso parte
idealmente dalla fermata della linea C di Piazza Lodi, attualmente in
costruzione, per rafforzare la connessione con il resto della città.
La prima delle quattro
tappe fondamentali è il “Circolo degli Artisti”, locale ben noto
ai giovani e conosciuto anche a livello internazionale.
Lasciato il locale, si
incontrano le prime due soste (1 e 2).
Arriviamo, quindi, al
“Residence in Music” che, oltre ad offrire alloggi ai musicisti e
spazi ed essi dedicati, può ospitare chiunque voglia usufruire del
servizio o del quartiere.
Seguendo l'acquedotto, si
arriva all'urban void 44 in cui ho pensato di inserire un laboratorio
per la costruzione di strumenti musicali.
Lunga “sosta” al
margine della strada per osservare più da vicino i segni di vite
passate e poi passeggiata alla volta dell'ultima tappa del percorsa, ossia la sosta 4.
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